Chiesetta di Santo Stefano di Bienate di Magnago

 

Testo (leggermente rielaborato) tratto dal libro MAGNAGO E BIENATE due paesi, una storia, di Gruppo Amici di Bienate e Magnago, 2000, che, per questo capitolo, ha utilizzato come riferimento gli atti dell’Archivio Storico Diocesano Milanese e il libro Chiesa di Santo Stefano, di F. Ceriotti, 1977.

Per le date dei dipinti ho indicato le informazioni del libretto LE TRACCE DEL TEMPO Magnago e Bienate il Percorso di una Comunità.

 

 

 

La chiesetta dedicata a Santo Stefano viene citata nei documenti del XIII secolo che riguardano la descrizione della Parrocchia San Michele di Magnago; nei documenti relativi alla separazione di Bienate dalla parrocchia di Magnago, avvenuta nel 1529; negli atti del 1576 che raccolgono i rilievi di tutte le chiese presenti nel territorio richiesti dall’arcivescovo Carlo Borromeo.

 

Negli atti del 1576 la chiesetta viene così descritta:
“La chiesa di Santo Stephano campestre di Bienate pieve di Dairago qui inclusa, non ascende né discende, non ha soffitto né volta, alta cubiti XI, onze 10, ha tre campi che sono larghi cubiti 3 per ciascuno.
La cappella è, in mezza volta, alta cubiti 7 onze 8.
La pradella è sopra il pavimento della Chiesa alta onze 9.
Ha due fenestrole laterali.
Non ha ferrata.
La Chiesa è rovinosa.
Non ha campanile né altro”.

 

Durante la cosiddetta Peste di San Carlo del 1576-1577 la chiesetta fu adibita a lazzaretto in cui venivano riuniti gli appestati della zona.

 

Il massimo splendore fu vissuto dalla chiesetta tra la fine del secolo XVI ed i primi decenni del XVII, grazie alla munificenza della nobildonna Gerolama della Croce, vedova Sansoni, che, essendo molto religiosa, la fece restaurare a sue spese.
Alla morte della nobildonna la chiesetta ricominciò a decadere.

 

Nel 1939 il cardinale Schuster descrive la chiesetta con le seguenti parole:
“… Codesta chiesa del Protomartire esiste ancora: anzi di recente è stata riparata e quasi rivendicata alla sua irreparabile rovina… La cappella campestre di Santo Stefano conserva alcune pitture absidali abbastanza importanti. Quella centrale, rappresenta il Crocifisso tra la S. Vergine e S. Giovanni Evangelista. Dietro il patibolo, nello sfondo, è figurata la città di Gerusalemme, con una quantità di torri e di minareti medievali.
Ma la veduta, che deriva certamente da scuola tedesca, è interessante, perché la Capitale della Giudea finisce proprio ai confini di Bienate, di cui si riconoscono a destra e a sinistra le chiese di S. Stefano e di S. Bartolomeo! Così Bienate figura come centro del mondo, in continuazione con Gerusalemme. Amore di campanile!…”

 

Il piccolo campanile è stato costruito nel 1988.

 

 

Le foto le ho scattate io in occasione dell’apertura della chiesetta il giorno 24 marzo 2018.

 

    

Santo Stefano
Anonimo pittore lombardo,
secondo-terzo decennio del XIV secolo
Chiesa di Santo Stefano, Bienate di Magnago

 

         

Crocifissione
Anonimo pittore lombardo,
primo-secondo decennio  del XVI secolo
Chiesa di Santo Stefano, Bienate di Magnago

 

    
Esterno
Chiesa di Santo Stefano, Bienate di Magnago

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