Ta sé andài a scörä al giüidì?

 

Negli anni ’50 non si andava a scuola il giovedì quindi chi andava a scuola in questo giorno la trovava chiusa e non poteva imparare molto: chiedere a qualcuno se va a scuola il giovedì non è certo un complimento. 🙂

 

Il giovedì gli scolari potevano passare il tempo in famiglia e, soprattutto se i genitori lavoravano entrambi, le ragazze potevano andare dalle suore a imparare a ricamare e a fare i pizzi per il proprio corredo.

 

Suor Sigismonda era abilissima a fare il pizzo di Cantù. Grazie al suo insegnamento, alcune ragazze hanno contribuito a creare alcuni bellissimi pizzi che adornano ancora oggi l’altare della chiesa parrocchiale nelle grandi occasioni.

Infatti, oltre a lavorare per il proprio corredo, delle fanciulle volenterose dedicavano del tempo per porte avanti i lunghi pizzi avviati su alcuni tomboli.

 

In pratica ognuna di loro si sedeva davanti a un tombolo e proseguiva il lavoro: in ogni pizzo c’è quindi il lavoro delle suore e delle ragazze del paese.

 

Oltre ad adornare elegantemente l’altare della nostra chiesa, questi preziosi merletti nascondono l’impegno laborioso delle giovani di Magnago dedicato ad abbellire l’altare a beneficio di tutti i parrocchiani.

 

Purtroppo la maggior parte delle persone che vede questi pizzi, non sa quale sia il loro vero valore: oltre che di lavoro minuzioso, sono fatti di abnegazione, collaborazione e amore.

 

Credo che i nomi di queste donne non siano scritti sui registri parrocchiali, ma, come mi ha suggerito un amico, sono certamente scritti nel cuore di Dio.

 

   

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