7 maggio – Benedetta tu fra le donne

Nostra Donna non tardò un istante a dare inizio alla sua nuova missione di mediatrice di grazia e di canale della divina misericordia.

Sospinta dallo Spirito che le aleggiava sul capo, Maria si affrettò a salire alla regione montata di Ain-Karin e vi giunse dopo circa quattro giorni di viaggio.

In sulla soglia la nuova arrivata augurò pace alla casa ed ai suoi abitanti. A quella nota voce, tanto Elisabetta come il pargolo che aveva in seno trasalirono di gioia, divenendo entrambi profeti di colui che colla sua visita veniva a redimerci: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo» (Luca 1, 68).

In vicinanza immediata del Messia, il suo piccolo cugino non sa più trattenersi e vuole anzi anticipatamente uscire dal seno materno per presentarlo al mondo e dire prestamente «Ecce Agnus Dei» (Giovanni 1, 29).

Anche Elisabetta sentesi posseduta dallo Spirito profetico e con meraviglia di Zaccaria risponde alla parente addirittura con una composizione poetica in onore di Nostra Donna:

«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
(Luca 1, 42b-45).

La Madre del Precursore, coll’autorità che le deriva dalla sua virtù e fagli anni, deve render testimonianza all’onore della Vergine Immacolata. Insieme coll’annunzio messianico, noi quindi dobbiamo ad Elisabetta il più antico panegirico sulla grandezza ed i meriti della Madre di Dio.

Dal capitolo VIII – AD AIN-KARIN del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

Visitazione di Maria a Elisabetta
Affresco, anno 1191
Chiesa di San Giorgio, Kurbinovo, Macedonia

Per commentare:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *