5 maggio – Nulla è impossibile a Dio

Gabriele proseguì confermando i suoi detti con un miracolo. In un piccolo villaggio della Giudea risiedeva una delle antiche famiglie sacerdotali, quella di Zaccaria ed Elisabetta.

Erano congiunti a Maria con vincoli di parentela; forse perché la sposa discendeva da padre levita e fa madre di stirpe davidica.

Ce lo conferma la circostanza che il «frater Domini» Giacomo d’Alfeo, primo vescovo di Gerusalemme, era ammesso nel tempio a fare la sua preghiera nell’atrio dei sacerdoti, al pari di Zaccaria.

In conseguenza, nelle vene di Gesù fluivano il sangue regio degli antichi sovrani di Giuda e quello sacerdotale dei figli di Aaron. In conseguenza Gesù Cristo doveva essere insieme re e sacerdote, perché il popolo Cristiano a sua volta avesse l’onore del «Regale Sacerdotium» che gli attribuisce san Pietro (Prima lettera di Pietro 2, 9).

Iddio aveva rinnovato per quei vecchi due coniugi il prodigio concesso già ad Abramo e a Sara: come Abramo in premio della sua fede era divenuto padre universale dei credenti, così la prole di Elisabetta diventerà il Precursore.

Nulla è impossibile a Dio, assicura l’Angelo Gabriele, che l’infinita sua potenza trascende le anguste possibilità umane.

 

 

Dal capitolo VI – LA CONCEZIONE DEL PRECURSORE del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

 

 

Angelo annunciante
Affresco VIII secolo, Santa Maria Antiqua, Roma

 

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