16 maggio – Ha ricolmato di beni gli affamati

 

Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Luca 1, 53

 

Perché fare elemosina a chi dice d’essere già ricco? Come appunto si vantava quel tal vescovo dell’Apocalisse:  « Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo» (Apocalisse 3, 17).

Se il vaso è già colmo, non lo si può riempire più oltre. La divina grazia cerca dei vasi vuoti e ben capaci, così come era Saulo, il futuro Vaso d’elezione. Era talmente vuoto della grazia di Dio che aveva anzi perseguitato gli Apostoli che la distribuivano ai credenti. Cristo tuttavia lo prescelse sulla via di Damasco, perché è più glorioso pel vincitore il trascinare incatenato dietro la sua biga trionfale il nemico debellato.

Paolo accettò la sua condizione di prigioniero: «Vinctus Christi» (cfr. Lettera a Filemone 1, 1) e divenne l’Apostolo per eccellenza. Quanto maggiore era stato il vuoto del suo cuore, tanto più copiosamente Gesù vi trasfuse i suoi doni. Dice Dio nell’Apocalisse: «A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita» (Apocalisse 21, 6).

A chi invece è già ricolmo e sazio dei beni terreni ed ha a nausea quelli dello spirito, Dio non costringe mai a bere contro voglia.

 

 

Dal capitolo XI – LA CETRA DI NOSTRA DONNA del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

 

 

Madonna orante
Mosaico della Madre di Dio dell’VIII secolo con aggiunte di santi e angeli del XVII secolo, originariamente nell’oratorio di Giovanni VII della basilica di S. Pietro  attualmente nella cappella Ricci della chiesa di S.Marco a Firenze.

 

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