11 maggio – Tutte le generazioni mi chiameranno beata

Perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Luca 1, 48

 

Si proclama ancella (serva) colei che è madre e regina. Spiega tuttavia san Bernardo: «Maria humilitate placuit, virginitate concepit». La vanitosa Eva sognò di divenire simile all’Altissimo prestando ascolto al serpente. L’umile Maria credette invece a Dio che le parlava per oracolo di Gabriele e così, ubbidendo a guisa di ancella, divenne Regina.

Iahvè ripromise un giorno ad Abramo, che nella sua discendenza si diranno benedette tutte le nazioni della terra (Genesi 22, 18). A loro volta, tutte codeste umane generazioni, popoli e lingue benediranno ed esalteranno colei che è stata per l’orbe la fontana delle benedizioni.

 

Sono trascorsi ormai venti secoli e la profezia di Nostra Donna va man mano evolvendosi. La Famiglia di Dio sempre e in ogni luogo celebra la gloria di Maria; tanto che i suoi elogi, pel tramite delle antiche chiese nestoriane dell’Asia, sono penetrati perfino nel Corano, il quale rende gloriosa testimonianza alla sua Immacolata Concezione.

Le popolazioni cattoliche hanno ingemmato i propri paesi di templi, di santuari e di altari in onore della Madre di Dio; anzi, tre volte al giorno la campana della Chiesa invita i fedeli a salutare la Vergine colle parole di Gabriele: «Angelus Domini nunciavit Mariae». L’Angelo del Signore ha recato alla Madonna il messaggio della liberazione.

 

 

Dal capitolo XI – LA CETRA DI NOSTRA DONNA del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

 

 

Madonna tra Angeli, San Francesco e Sant’Elena
Parte alta di croce dipinta, anni 1255-60, autore Maestro dei Crocefissi Francescani (misura croce cm. 309×196)
Chiesa Santa Maria del Soccorso detta del Borgo di San Pietro, Bologna

 

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