0002 A tavola coi maestri – 2013

Nel 2013 è stato organizzato a Roma un Incontro degli Iconografici Italiani. Io ci sono andata e l’ho trovato molto interessante. La mia maestra Mara mi ha chiesto di scrivere un articolo da pubblicare sul sito della nostra scuola.

 

E’ quindi stato pubblicato qui:
http://www.iconecristiane-sangiuseppe.it/?p=1488

 

Nell’articolo a un certo punto c’è “scriverle”: è una parola che ora non userei, dopo aver verificato più attentamente perché alcune persone usano usare il verbo scrivere invece che dipingere. Fra un po’ scriverò un articolo su questo argomento… per ora, se vi va, potete leggere l’articolo qui di seguito oppure sul sito della scuola.

 

A TAVOLA COI MAESTRI

Partecipare all’Incontro degli Iconografi Italiani è stata per me una piccola e piacevole avventura che mi ha dato la possibilità di imparare tante cose e mi ha confermato che molte altre le devo ancora apprendere e capire, perché per poter fare bene il lavoro dell’iconografo occorre la conoscenza di tanti argomenti: i materiali, la tecnica, la teologia, la storia, la tradizione, ecc.

Ho avuto anche l’occasione di parlare con persone che si sono occupate della preparazione di quest’incontro e del convegno di tre anni fa: l’organizzazione è complessa di per sé, ma anche perché occorre mettere insieme idee diverse e talvolta divergenti.

Anche per quanto riguarda l’iconografia c’è una pluralità di idee e ci sono tanti tipi di maestri.
I relatori erano diversi, chi più serio e chi più spiritoso, qualcuno più difficile da seguire e qualcuno più facile; ma tutti, anche quelli che han fatto degli interventi spontanei, hanno detto cose interessanti e molti punti trattati sono da meditare per essere ben compresi.
Alcuni temi trattati erano un po’ difficili per me, ma trovo che è stato utile partecipare per capire meglio quali sono le cose da imparare e da approfondire.

Essere iconografi significa essere al servizio degli altri perché lo scopo dell’icona è la preghiera, la propria ma anche quella delle altre persone: occorre quindi studiare per essere preparati a dipingere le icone in modo corretto. Occorre “scriverle” conoscendo il giusto linguaggio con cui farlo.

Anche i maestri hanno il sacro timore di sbagliare, è quindi normale che i meno esperti abbiano il sacro terrore di combinare pasticci. Occorre quindi studiare molto, avere l’umiltà di chiedere agli altri, di accettare i consigli e le critiche. Ed è importantissimo affidarsi a dei buoni maestri.

Secondo me per poter partecipare a questo tipo di incontri occorre avere un minimo di preparazione altrimenti la maggior parte delle cose sono incomprensibili.
Ho avuto qualche momento di sconforto di fronte alla consapevolezza di quante cose devo ancora imparare, ma mi son resa conto che io sono fortunata perché sono seguita da ottimi (e famosi) maestri: diverse tematiche trattate le ho potute comprendere grazie alle spiegazioni fornite dai maestri e alle conferenze che ci vengono proposte durante i corsi.
Ho capito anche le difficoltà, ma soprattutto la bravura, dei nostri maestri a semplificare contenuti estremamente complessi in modo che chi sta iniziando non si senta inadeguato e interrompa il cammino appena intrapreso.

Mi è piaciuto molto il fatto che i maestri  si mescolassero con tutti i partecipanti. Nessuno di loro si è mai atteggiato con superiorità, anzi disquisivano tra loro senza tagliar fuori dai loro discorsi chi è alle prime armi, elargivano consigli ai meno esperti, si scambiavano senza problemi i trucchi del mestiere.
Uno dei momenti che sicuramente non dimenticherò è l’essere a tavola con loro, ad ascoltarli mentre parlavano, ad esempio, della tradizione iconografica italiana (le cinque icone più antiche conosciute si trovano in Italia!) mentre cortesemente mi porgevano il parmigiano o l’insalata.

 

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