Divina Maternità della Beata Vergine Maria o Santissima Madre di Dio

VI domenica di Avvento – rito ambrosiano
1 gennaio – rito romano

 

Nel rito ambrosiano la solennità della Divina Maternità della Beata Vergine Maria si celebra nella VI domenica d’Avvento, cioè nella Domenica dell’Incarnazione.

Nel rito romano corrisponde alla solennità della Santissima Madre di Dio che si celebra il primo di gennaio.

 

La liturgia celebrava fin dal VI secolo una memoria con questo titolo della Vergine e diversi riti orientali la celebrano tuttora intorno al Natale.

A partire dall’VIII secolo a Roma si celebrava il Natale sanctae Mariae (“Natale di Santa Maria”), di cui la solennità odierna conserva il ricco contenuto mariano dei testi liturgici, specialmente delle preghiere, delle antifone e dei responsori.

Nel 1931 Pio XI la incluse nel Calendario Romano per commemorare il Concilio di Efeso e ne fissò la data all’11 ottobre.

La riforma liturgica del 1969, conseguente al Concilio Vaticano II, la trasferì all’ultimo giorno dell’Ottava di Natale con il grado di solennità.

 

 

LETTURE

Rito ambrosiano

La lettura (Is 62,10-63,3b) è ambientata alla fine dell’esilio a Babilonia (540 a.C. ca.) e alla successiva riedificazione della desolata Gerusalemme, il testo annuncia la gioia del ritorno di Dio col suo popolo sempre amato.

L’epistola (Fil 4,4-9), come la lettura, richiama di nuovo la vicinanza del Signore all’umanità.

Il Vangelo riporta l’annunciazione (Lc 1,26-38a) per sottolineare la vocazione di Maria e la sua predisposizione a farsi tramite fra Dio e gli uomini.

Dopo la Comunione si invoca la vicinanza del Signore e l’intercessione di Maria Vergine e Madre.

 

Rito romano

La prima lettura proclama la benedizione sacerdotale di Nm 6,22-27, con significato augurale, e in riferimento alla Giornata Mondiale della Pace.

La seconda lettura (Gal 4,4-7) richiama il mistero della filiazione adottiva dei cristiani, ricevuta tramite il Figlio “nato da donna”.

Il Vangelo (Lc 2,16-21) riporta la visita dei pastori, richiamando anche la circoncisione di Gesù, avvenuta, come prescritto, otto giorni dopo la sua nascita.

Nell’orazione dopo la Comunione, secondo il suggerimento esplicito di Paolo VI, Maria viene chiamata “madre del Cristo e madre della Chiesa”: la pietà dei fedeli è orientata verso l’allargamento della maternità di Maria alla Chiesa e all’umanità tutta.

 

riferimento:
http://it.cathopedia.org/wiki/Maria_Santissima_Madre_di_Dio

 

Ho preparato anche un video che potete vedere qui:

 

 

Il titolo Madre di Dio corrisponde al greco Theotókos (Θεοτόκος) e al latino Deìpara (deus «dio» e parĕre «partorire» quindi «colei che partorisce Dio») o Dei genetrix («colei che genera Dio»).

Tale titolo è stato attribuito a Maria con il terzo concilio ecumenico, cioè il Concilio di Efeso (Asia Minore) che si tenne nel 431, sotto il regno dell’imperatore d’Oriente Teodosio II (408-450).

(LA)

« Deiparam […], non quod Verbi natura Ipsiusque divinitas ortus Sui principium ex sancta Virgine sumpserit, sed quod sacrum illud corpus anima intelligente perfectum ex ea traxerit, cui et Dei Verbum, secundum hypostasim unitum, secundum carnem natum dicitur. »

(IT)

« Madre di Dio […] non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne. »

 

Il titolo di Madre di Dio viene recitato nell’Ave Maria:

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen.

 

 

Da quando la Madonna ricevette il titolo di “Genitrice di Dio” nel corso del terzo Concilio ecumenico di Efeso, tenutosi nel 431, la sua venerazione conobbe una crescita costante. Questo aspetto si riflette anche nel numero pressoché infinito di icone raffiguranti la Madre di Dio, che superano ampiamente quelle che ritraggono il solo Cristo. Comunque, ogni icona della Madre di Dio è a sua volta anche un’immagine di Cristo, in quanto Maria viene raffigurata in maniera quasi esclusiva con il Bambino o come mediatrice di fronte al figlio.
dal libro “Icone” di Eva Haustein-Bartsch, ed. Taschen, pag. 66

 

 

 

Di seguito alcuni brani dell’udienza generale di mercoledì 2 gennaio 2008 di papa Benedetto XVI.

riferimento:
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20080102.html

 

“Madre di Dio”, Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo, nel contesto delle accese discussioni di quel periodo sulla persona di Cristo. Si sottolineava, con quel titolo, che Cristo è Dio ed è realmente nato come uomo da Maria: veniva così preservata la sua unità di vero Dio e di vero uomo. In verità, quantunque il dibattito sembrasse vertere su Maria, esso riguardava essenzialmente il Figlio. Volendo salvaguardare la piena umanità di Gesù, alcuni Padri suggerivano un termine più attenuato: invece del titolo di Theotokos, proponevano quello di Christotokos, “Madre di Cristo”; giustamente però ciò venne visto come una minaccia alla dottrina della piena unità della divinità con l’umanità di Cristo. Perciò, dopo ampia discussione, nel Concilio di Efeso del 431, come ho detto, venne solennemente confermata, da una parte, l’unità delle due nature, quella divina e quella umana, nella persona del Figlio di Dio e, dall’altra, la legittimità dell’attribuzione alla Vergine del titolo di Theotokos, Madre di Dio.

La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre nuova conferma nel Concilio di Calcedonia (451) in cui Cristo fu dichiarato “vero Dio e vero uomo (…) nato per noi e per la nostra salvezza da Maria, Vergine e Madre di Dio, nella sua umanità”. Com’è noto, il Concilio Vaticano II ha raccolto in un capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, l’ottavo, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità. Il capitolo s’intitola: “La Beata Maria Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa”.

La qualifica di Madre di Dio … è pertanto l’appellativo fondamentale con cui la Comunità dei credenti onora, potremmo dire, da sempre la Vergine Santa. Essa esprime bene la missione di Maria nella storia della salvezza. Tutti gli altri titoli attribuiti alla Madonna trovano il loro fondamento nella sua vocazione ad essere la Madre del Redentore, la creatura umana eletta da Dio per realizzare il piano della salvezza, incentrato sul grande mistero dell’incarnazione del Verbo divino.

Dal titolo di “Madre di Dio” derivano poi tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ma questo è il fondamentale. Pensiamo al privilegio dell’“Immacolata Concezione”, all’essere cioè immune dal peccato fin dal suo concepimento: Maria fu preservata da ogni macchia di peccato perché doveva essere la Madre del Redentore. La stessa cosa vale per il titolo di “Assunta”: non poteva essere soggetta alla corruzione derivante dal peccato originale Colei che aveva generato il Salvatore. E sappiamo che tutti questi privilegi non sono concessi per allontanare Maria da noi, ma al contrario per renderla vicina; infatti, essendo totalmente con Dio, questa Donna è vicinissima a noi e ci aiuta come madre e come sorella. Anche il posto unico e irripetibile che Maria ha nella Comunità dei credenti deriva da questa sua fondamentale vocazione ad essere la Madre del Redentore. Proprio in quanto tale, Maria è anche la Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, Paolo VI attribuì solennemente a Maria il titolo di “Madre della Chiesa”.

Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo. Dalla Croce Gesù ha affidato la Madre ad ogni suo discepolo e, allo stesso tempo, ha affidato ogni suo discepolo all’amore della Madre sua.

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Madre di Dio
retro icona, XII secolo
Museo del Monastero Agios Ioannis Lampadistis, Kalapanagiotis (Cipro)
https://fotki.yandex.ru/users/diomedes2/date/2015-03-11

 

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Madre di Dio
icona, 115 x 72 cm, XII secolo
Museo bizantino cristiano, Atene (Grecia)
http://www.economy365.gr/article/1442/thaymasmos-poytin-gia-vyzantino-moyseio
http://www.byzantinemuseum.gr/en/?bxm=984&x=5&y=13

 

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Madre di Dio della Tenerezza
affresco, X secolo
Tokali Kilise, Cappadocia
https://www.studyblue.com/notes/note/n/exams/deck/4613135

 

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Madre di Dio Arakiotissa
affresco, XII secolo
Chiesa della Panagia tou Arakos, Lagoudera (Cipro)
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/07/Arakiotissa_Lagoudera.jpg
http://hadiths18.rssing.com/chan-10055447/all_p57.html

 

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Madre di Dio Odigitria
icona siriana, seconda metà del XIII secolo Monastero della Dormizione, Kaftune (Libano)
https://fotki.yandex.ru/next/users/diomedes2/album/267946/view/986125

 

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Madre di Dio Odigitria
icona, XIII secolo
Monastero di Vatopedi, Monte Athos (Grecia)
http://www.ruicon.ru/arts-new/icons/1×1-dtl/vizantijskaya/hristos_pantokrator10/?page_20=59&p_f_11_temp_id=1&p_f_11_75=1&ref-cat=

 

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Brephocratousa (che tiene tra le braccia il Bambino)
icona, 73,5 x 155 cm, XIV secolo
Monastero di Vatopedi, Monte Athos (Grecia)
http://www.ruicon.ru/arts-new/icons/1×1-dtl/vizantijskaya/bogomater_odigitriya18/?page_20=14&p_f_11_75=1&ref-cat=

 

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Madre di Dio della Tenerezza
icona, 26,3 x 20,4 cm, 1600 ca.
collezione privata
http://www.cirota.ru/forum/view.php?subj=53563&order=&pg=7

 

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Madre di Dio – Madonna della Bruna
icona, 1270 ca.
del cosiddetto “Maestro della Bruna”, forse Rinaldo da Taranto
Cattedrale di S. Maria della Bruna, Matera
http://www.basileusonline.it/cattedrale-di-s-maria-della-bruna

 

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Madre di Dio
affresco, XIV secolo
Monastero di Visoki Decani, Kosovo, Serbia
http://www.ruicon.ru/arts-new/fresco/1×1-dtl/dechany/hristos_proshaet_greshnitcu_v_dome_fariseya_simona1/

 

011_a_bogomater_zastupnitca-_siro-palestina_7v_42-5h71-5_rim_tc-v_santa_mario_del_rozario
Madre di Dio – Madonna di San Sisto o Santa Maria in Tempuli
icona, 42,5 x 71,5 cm, VII-VIII secolo
Chiesa del Monastero di Santa Maria del Rosario a Monte Mario, Roma
http://www.ruicon.ru/arts-new/icons/1×1-dtl/italiya_i_prochij_latinskij_mir/bogomater_s_mladentcem_maria_lactans_mlekopitatelnitca1/

 

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