Oratorio di San Silvestro – Santi Quattro Coronati

 

L’Oratorio di San Silvestro fa parte del complesso dei Santi Quattro Coronati a Roma.

L’oratorio è stato edificato e consacrato nel 1246: fu voluto dal cardinale Stefano Normandis, titolare di Santa Maria in Trastevere e consacrato dal vescovo di Ostia Rinaldo dei Conti di Segni.

E’ stato decorato del 1248 da maestri bizantini.

E’ a pianta rettangolare, la volta è a botte e il pavimento è in stile cosmatesco. Sul lato opposto all’entrata è stato ricavato nel XVI secolo un piccolo presbiterio sopraelevato di tre gradini.

La volta è decorata con motivi di stelle e croci. Al suo centro sono poste cinque maioliche originali, a formare una croce greca. La base della volta è decorata con un fregio a foglie.

 

Sulle pareti di sinistra, di ingresso e di destra si trova un ciclo di affreschi che rappresentano la leggenda del battesimo di Costantino e della cosiddetta Donazione di Costantino (Constitutum Constantini: documento apocrifo scritto nel periodo 750-850 a Roma o a S. Denis, falso atto con il quale l’imperatore Costantino avrebbe donato nel 314 al papa Silvestro I la giurisdizione civile su Roma e sull’intero Occidente; venne utilizzato dalla Chiesa medioevale per far valere i propri diritti sui vasti possedimenti territoriali e per legittimare il potere temporale).

Gli affreschi vogliono quindi dimostrare la superiorità del potere della Chiesa di Roma su quello imperiale.

Gli affreschi che decorano il presbiterio sono stati eseguiti nel 1574 da Raffaellino da Reggio e riguardando il martirio dei santi Quattro Coronati.

 

Sulla parete d’ingresso, sopra il ciclo di Costantino, si trova un Giudizio universale.

 

I soggetti delle 11 scene sono:

  1. Costantino colpito dalla lebbra,
  2. Pietro e Paolo appaiono in sogno a Costantino malato e lo esortano ad affidarsi a papa Silvestro,
  3. i messi imperiali si dirigono al monte Soratte per incontrare Silvestro,
  4. I messi di Costantino salgono sul monte Soratte,
  5. Silvestro rientra a Roma e mostra a Costantino le effigi di Pietro e Paolo,
  6. Costantino riceve da Silvestro il battesimo,
  7. Costantino, curato dalla lebbra, consegna la tiara a Silvestro seduto in trono,
  8. Silvestro a cavallo, in corteo, è accompagnato da Costantino,
  9. Silvestro risuscita il toro ucciso dal sacerdote ebreo,
  10. Elena, madre di Costantino, ritrova la vera Croce,
  11. Silvestro libera il popolo romano da un drago.

 

Sotto il ciclo è collocata una serie di clipei con busti di profeti e patriarchi.

 

Giudizio universale

Al centro c’è Cristo in trono con ai lati la Madre di Dio e san Giovanni Battista; seguono gli apostoli, capeggiati da Pietro e Paolo, con le mani e gli sguardi rivolti verso Cristo. Più in alto ci sono due angeli: uno arrotola la volta celeste (Apocalisse, VI,14) e l’altro suona la tromba del giudizio (Apocalisse, VIII,7).

 

Costantino colpito dalla lebbra

Costantino si ammala di lebbra a causa di un’epidemia. I sacerdoti di corte affermano che per salvarsi l’imperatore avrebbe dovuto bagnarsi nel sangue caldo di 300 fanciulli, ma Costantino si commuove di fronte al pianto delle madri dei bambini catturati e da ordine di rilasciarli.

 

Pietro e Paolo appaiono in sogno a Costantino malato e lo esortano ad affidarsi a papa Silvestro

 

I messi imperiali si dirigono al monte Soratte per incontrare Silvestro

 

I messi di Costantino salgono sul monte Soratte

I messi imperiali sono rappresentati inchinati a Silvestro come i Re Magi al cospetto di Gesù bambino. Al centro della chioma dell’albero c’è una stella che richiama la cometa dei Magi.

 

Silvestro rientra a Roma e mostra a Costantino le effigi di Pietro e Paolo

 

Costantino riceve da Silvestro il battesimo

 

Costantino, curato dalla lebbra, consegna la tiara a Silvestro seduto in trono

Costantino, senza corona in segno di rispetto verso un’autorità superiore, con una mano consegna la tiara (simbolo della dignità pontificia) ed il sinichio (o ombrellino rituale: gonfalone o bandiera che, se aperto, segnala la presenza del papa) a San Silvestro e con l’altra tiene le redini del suo cavallo.
Contemporaneamente Silvestro con una mano regge la tiara e con l’altra benedice Costantino.

 

Silvestro a cavallo, in corteo, è accompagnato da Costantino

L’imperatore a piedi conduce in città il cavallo di Papa Silvestro: tiene le redini come un servitore riconoscendo così la superiorità dell’autorità del papa.
Costantino è disarmato: la sua spada è tenuta da un servo per la lama a modo di croce.
La croce vera entra per prima in città, sottolineando nuovamente il primato del papa sull’imperatore.

 

Silvestro risuscita il toro ucciso dal sacerdote ebreo

E’ raffigurato l’episodio della disputa tra Papa Silvestro e 12 rabbini per stabilire la supremazia di una religione sull’altra. Un rabbino sussurra in un orecchio di un toro la parola “Jahvè” e lo uccide sul colpo. Silvestro gli sussurra la parola “Cristo” e lo resuscita.

 

Elena, madre di Costantino, ritrova la vera Croce

 

Silvestro libera il popolo romano da un drago

Un drago si era rintanato in una grotta nei pressi della Rupe Tarpea ed uccideva chiunque passava nelle vicinanze. Papa Silvestro si recò presso il drago con due diaconi e scese i 365 gradini che lo separavano dal drago disarmato, brandendo il solo Crocifisso. Mentre Silvestro invocava l’aiuto del Cristo e della Vergine, il drago alla vista  della croce divenne immediatamente mansueto così che il papa lo poté legare con un filo della sua veste e portare alla folla che attendeva in superficie e che uccise il drago.

 

 

Info:

http://wwwbisanzioit.blogspot.com/2014/06/il-complesso-dei-ssquattro-coronati.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_di_San_Silvestro_(Roma)

 

Fonte immagini:

https://www.teggelaar.com/rome-dag-3-vervolg-10/

http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?tipo_scheda=OA&id=937&titolo=Anonimo%20romano%20sec.%20XIII,%20San%20Silvestro%20chiude%20la%20bocca%20al%20drago%20col%20segno%20della%20croce&locale=it&decorator=layout_resp&apply=true

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