31 maggio – Canterò in eterno l’amore del Signore

 

San Giovanni nell’Apocalisse ci descrive Maria, quale egli la contemplò in cielo in un quadro profetico e simbolico insieme.

Nostra Donna era ammantata di sole e sedeva inghirlandata regina su d’un trono di gloria, al quale faceva sa suppedaneo l’astro notturno.

Dopo l’Ascensione di suo Figlio alla destra del Padre, la Donna Apocalittica, per scampare all’ira del drago, dovè cercare per alcun tempo asilo al deserto: più furente che mai, Satana si risolse a muover guerra «contro il resto della sua discendenza», ossia alla Chiesa (Apocalisse 12, 17).

Tutto il volume di Giovanni descrive le diverse vicende e fasi di quest’epica guerra tra Satana, Cristo e Nostra Donna, ai quali però è assicurato il trionfo finale, allorché il Padre sottoporrà i nemici del Signore a far da sgabello sotto i suoi piedi.

Presso il celeste trono si ergeranno quindi due altri seggi regali: uno del Logos Incarnato, che avrà per sgabello di giustizia l’Ade dei suoi nemici. L’altro, di Maria Regina, col suppedaneo della misericordia, simboleggiata dal mite astro notturno.
Ond’è che gli Angeli Santi cantano:
«Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà».
Salmo 88 (89), 2

 

 

Dal capitolo XLIII – L’ASSUNTA IN CIELO del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

 

 

Madre di Dio Regina
mosaico, XII secolo
Basilica di Santa Maria in Trastevere, Roma

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