3 maggio – Tra la tua stirpe e la sua stirpe

Il fulgore di quell’angelico messaggio fu così intenso che la Vergine dapprima ne rimase abbagliata. «Turbata est».
Fu turbata nell’umile sua purezza, essendole inconsueto di conversare e ricevere elogi dagli estranei.
Quando la natura angelica appare ai Profeti, in sul principio desta generalmente un senso di timore, a cagione della trascendenza della loro sostanza.
Alla beatissima Vergine venne inviato Gabriele perché la confortasse ad accogliere con fede il gran messaggio.

 

Maria pertanto andava ripensando che cosa mai significasse sì nobile saluto. Il celeste messo soggiunse: non temere, o Maria, giacché l’Eterno si è compiaciuto tanto dell’umiltà e purezza tua.
Tu stessa schiaccerai pel tuo Seme la testa dell’antico dragone e sullo stelo di Iesse farai finalmente germogliare il Nazareo, ossia il fiore messianico predetto da Isaia (11, 1-2):

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.

 

Assai profondamente nella Genesi Iahvè discorre velatamente del seme della Donna, mentre in ogni altro luogo la Scrittura parla esclusivamente del seme virile.
Infatti nella concezione di Cristo la cooperazione paterna restò assolutamente esclusa; così che la gloria della vittoria riportata sul demonio è interamente del Figlio della Vergine:

«Et Semen Mulieris. Ipse conteret caput tuum»

da Genesi 3, 15:

Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

Argomentano non pochi esegeti: se questo «Ipse» che schiaccerà la testa al diavolo è Gesù, la Donna di cui Egli è seme, non è altri che Maria.

 

Dal capitolo IV – LA DONNA NEL PROTOEVANGELO del libro L’EVANGELO DI NOSTRA DONNA del cardinale Ildefonso Schuster, edito da Ricordi Officine Grafiche S.p.A., 1954

 

Affresco di Laura Renzi e Giovanni Raffa
Chiesa dell’Annunciazione, San Sisto (PG)

 

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